Il Teatro è la Parabola del Mondo

Domani, lunedì 27 marzo, sarà la giornata mondiale del teatro. 

Credo che chiunque, almeno una volta nella vita, ha avuto la possibilità di poter assistere ad uno spettacolo, che fosse una commedia, un balletto o anche solo un semplice sketch comico. E credo che chiunque di noi abbia preso, durante uno spettacolo di Shakespeare, il posto di Amleto e recitato la frase: " Essere o non essere questo è il dilemma!" 

Ma vi siete mai chiesti se da un momento all'altro non ci fosse più il teatro? Se quell'attore che per anni ha scommesso sul suo talento si ritrovasse da un momento all'altro senza il suo palco? Senza un pubblico? E vedere andar in frantumi una passione che lo ha tenuto in vita per tutto quel tempo?

 "Assurdo " esclamerebbe Salvatore Ficarra. Eppure non lo è. 

No, perché i teatri in questi ultimi venti anni hanno subìto dei forti contraccolpi. E no! La colpa non è delle chiusure causate dal covid. Le cause sono più remote.

Siamo davvero diventati un popolo senza cultura, che preferisce restare a casa a non fare nulla o peggio ancora chini con la nostra testa su un telefono? Se davvero fosse così, allora dovremmo tutti puntare il dito contro la società moderna e questo significherebbe mettersi gli uni contro gli altri.

La crisi del teatro, in realtà, riflette le crisi che viviamo noi tutti. Il teatro è da sempre stato lo specchio della società. Ha da sempre cercato di raccontare, con lacrime e con sorrisi, tutto ciò che era attorno a noi. E purtroppo se noi stessi viviamo senza sapere più cosa sia un momento di svago o di divertimento, se non riusciamo più neanche ad avere un po' di tempo per noi stessi, per le persone che amiamo, per la nostra famiglia, come possiamo trovare del tempo da dedicare al teatro? Siamo sempre di fretta e non abbiamo più la possibilità di comprendere la giusta gestione del nostro tempo. 

Il tempo. 

Il tempo a teatro è fondamentale. Il tempo della rappresentazione teatrale è il presente: infatti lo spettatore deve avere l'illusione di assistere in tempo reale alle vicende che vengono svolte anche se l'effettiva durata dello spettacolo non coincide mai con la messa in scena che può occupare giorni, mesi e anni.

Il teatro è lo specchio del presente. Anche lui,come tutti noi, subisce dei cambiamenti radicali su cui forse la nostra società dovrebbe iniziare a riflettere. Qui non è un problema di cultura,ma semplicemente di comprensione. Guardare al teatro con occhi diversi. Perché ciò che vediamo a teatro è la vera rappresentazione della realtà. Quella fatta di crudeltà, di sorrisi, di malelingue, di amori,amicizia,ecc tutto ciò che non può esserci in un mondo virtuale.

Non vogliamo andare a teatro perché non vogliamo che ci venga spiattellata la realtà che viviamo tutti i santi giorni in faccia e ci fa più comodo guardare alla finzione presente su quegli schermi, che ormai sono dappertutto, sia nelle nostre dimore che fuori nei paesaggi bucolici.

Ma allora questa giornata mondiale del teatro a cosa ci serve? A continuare a muovere critiche nei confronti di tutti noi? Assolutamente no. Ma dovrebbe essere una giornata per poter ripartire da zero. Avete presente il film " Veloce come il vento"? Ad un certo punto il personaggio interpretato da Matilda de Angelis rimane quasi immobile nella sua vettura e ha un volto che ci mostra chiaramente la sua sensazione di sconfitta. Ma suo fratello, nel film Stefano Accorsi, la incita ad andare avanti, a ripartire, per recuperare tutto quel tempo perso; e per agire, il prima possibile, per tornare a vincere ed alzare con fierezza quella coppa per dire a tutti che non è ancora finita.

Ecco dovremmo essere un po' tutti noi come Matilda e Stefano. Matilda rappresenta un po' tutto il mondo che c'è dietro al teatro, che ormai ha perso la speranza, che vedendo il proprio riflesso su uno specchio non vede più nulla, se non un viso stanco e senza sorriso. E la sua sensazione di sconfitta lo assale prendendo anima e corpo. Stefano, invece, rappresenta tutti coloro che credono ancora nel teatro e in quel tentativo per cui nulla è perduto; dove bisogna reagire e il suo stesso personaggio ci insegna a non mollare, perché il traguardo, anche se lontano e con tutti i suoi ostacoli, è più vicino di quanto possiamo immaginare.